Ogni tanto le cose belle accadono. E questa mi ha
fatto particolarmente piacere, perché Future
Fiction è una realtà davvero
interessante e assolutamente originale. Nasce così una bella collaborazione con
lo scrittore Francesco Verso,
(premio
Urania Mondadori con e-Doll; premio Odissea 2013 e premio Italia 2014 con
Livido, pubblicato in Inglese per l'editore Xoum), nonché fondatore
dell’etichetta digitale Future Fiction.
Liz Williams, la prima
autrice “forgiata” dalla Fucina, apparirà finalmente grazie a Future Fiction, con due racconti da me tradotti. Ma c’è ancora un pochino di tempo,
e ne riparleremo.
Prima voglio
presentarvi un nuovo autore, naturalmente inedito in Italia, scovato dalla Fucina
delle diaboliche Traduzioni e accolto con piacere da Future Fiction: Vajra
Chandrasekera. A breve usciranno due suoi racconti, sia nella versione originale inglese che nella mia traduzione: in assoluta anteprima le copertine, realizzate da
Guido Salto:
Incontrando negli spazi virtuali del web il nome di questo autore, il mio pensiero è volato subito alla mitologia indiana, all’arma della possente divinità Indra, il fulmine e l’oggetto simbolico che lo rappresenta, il vajra, appunto. Ma una volta iniziata la lettura, mi sono trovata subito catapultata in un mondo assolutamente iperreale, profondo e bizzarro, inquietante e rivelatore: il mondo di Vajra Chandrasekera, scrittore singalese.
E ho voluto saperne di
più.
VC: Mi chiamo Vajra Chandrasekera. Scrivo e pubblico
racconti da circa un anno e mezzo su riviste come Clarkesword, Lightspeed,
Apex e Black Static. Scrivo racconti di fantascienza tecnologica,
storie di fantasmi e di mutaforma, e racconti slipstream postcoloniali. E
proprio in quest’ultimo genere rientrano le due storie che hai tradotto e che
usciranno per Future Fiction.
Data la
natura di questa categoria, non direi tanto di “cosa parlano”, credo non
sarebbe corretto. Posso però senz’altro dire che Disfatto da una brezza leggera è una triste storia sull’essere aperto alle possibilità, mentre Dharmas è invece una storia felice sull’essere intrappolato nelle impossibilità.
Filosofia, scienza, politica: benché brevi, questi due
racconti sono complessi e profondi. Il mio pallino è sempre la formazione degli
autori… E poi: da dove vengono le loro storie? Dove nascono le idee?
VC: Non ho studiato all'università. Per quanto possa
sembrare che io sappia molte cose, mi definirei forse più un autodidatta, o
forse un magnifico bugiardo. D’altra parta, non affermo di sapere alcunché. Non
sono io il narratore delle mie storie. I miei interessi sono solitamente meno
cosmici.
Tuttavia, le grandi idee per le storie soprannaturali germinano
di solito in un terreno perfettamente prosaico. Le storie provengono dallo
stesso luogo delle idee, lo stesso luogo da cui arriva tutto ciò che attraversa
la nostra mente: dall’interazione tra immaginazione ed esperienza. A volte,
qualcosa accaduto venti anni fa compare all’improvviso e si giustappone a una
parola o a una frase che ti gira in testa, e tu, di colpo, hai un’idea. Ma si
dice anche spesso che è facile avere idee: l’impresa vera è nella loro
attuazione. E questo è assolutamente vero.
Vajra scrive in
inglese. E penso di riuscire a capire la sua scelta rispetto al singalese. Mi
domando quale sia il suo rapporto con la lingua inglese, e se riesca a
immaginare di scrivere le proprie storie nella sua lingua madre.
VC: Parlo
singalese e inglese, lingue apprese entrambe da piccolo da genitori plurilingue.
Idee come “lingua madre” sono piuttosto complicate per chi parla più di una
lingua in stati post-coloniali, in particolare, se una di queste era poi la
lingua degli occupanti. Forse il modo più chiaro di vedere la cosa è dire che,
personalmente, non ritengo l’inglese una lingua straniera o una seconda lingua
(anche se molti singalesi non sarebbero d’accordo): è una delle lingue che
parlo sin da quando ero piccolo, ed è la lingua che preferisco per leggere e
per scrivere narrativa.
Sì, riesco
certamente a immaginare di scrivere storie in singalese, ma al momento non mi
interessa. Quel che cerco di fare è avere un posto nell’attuale cultura e industria
della narrativa speculativa breve (espressamente anglosassone), ampiamente
dominate da pubblicazioni occidentali che hanno il loro pubblico, il loro
mercato pagante, la loro storia, la loro tradizione letteraria, il loro
apparato critico e così via. Scrivere narrativa in singalese, dove tutto questo
non esiste (certamente non per la narrativa speculativa breve) significherebbe
avere un ruolo totalmente diverso. Tuttavia, non lo escludo magari in un
futuro. Sarebbe di sicuro interessante tradurre me stesso!
Certamente Vajra ha toccato un punto molto importante
nella discussione attuale sulla narrativa di genere, ovvero il predominio della
letteratura anglosassone. A me personalmente non dispiace, proprio per la
storia letteraria alle spalle di cui parla Vajra, ma è chiaro che, da qui, il
passo al monopolio completo è molto breve. E soprattutto, restano fuori voci
interessantissime, “penalizzate” per così dire da lingue di minor diffusione.
Questo aspetto è uno dei punti forti di Future Fiction: diffondere quanto più
possibile narrativa di genere “altra”, chiaramente, di grande qualità.
Il primo racconto che ho letto di Vajra è stato Dharmas. E mi è piaciuto moltissimo. Mi
ha profondamente colpita. Ma chi sono davvero Piter e il narratore?
VC: Sono
contento ti sia piaciuto! Tutto quel che so di questi personaggi è esattamente
quello che sa già anche il lettore. La storia non è un enigma: i personaggi
sono semplicemente loro stessi, e le loro discussioni non sono nulla di più di
quanto ognuno di noi potrebbe dire.
Oddio… ho qualche dubbio in proposito… o almeno: non
mi è mai capitata una conversazione così pazzesca su un tuk tuk lanciato a
folle velocità e traghettato da un “dimonio con occhi di bragia” come quello!
Sta a voi scoprirlo!
Naturalmente, mi è piaciuto moltissimo anche l’altro
racconto che ho tradotto, presente nello stesso eBook: Disfatto da una brezza leggera. Il destino del protagonista sembra
così terribile e tragico. Mentre lo leggevo, mi sono chiesta cosa può aver
spinto Vajra a scrivere questa storia.
VC: Alcuni
dei semi che hanno contribuito a far crescere questa storia sono degli eventi
reali che ho raccontato in modo fedele: il breve spavento dovuto al passaggio
dell’asteroide 1997XF11 e l’esplosione al Comando delle Operazioni congiunte,
eventi che allora ebbero su di me un grande effetto. Quindi, suppongo di aver
aspettato molto prima di scrivere questa storia!
Se siete interessati a scoprire di più su questo
particolarissimo autore, non vi resta anzitutto che attendere l’imminente
uscita per Future Fiction di questi due racconti, e poi farvi un giretto sul
suo sito, sempre aggiornato:
Vajra è al lavoro su altri racconti, e forse anche su
storie più lunghe, chissà…
Sei una bravissima 'traghettatrice' di talenti! La passione per la letteratura non conosce limiti, differenze linguistiche e confini quando curiosità e impegno si coniugano in delle iniziative così interessanti. E ora muoio dalla curiosità di leggere Vajra!
RispondiEliminaNuela, grazie di cuore!!! Sono contenta non solo di quel che dici a me personalmente (of course!) ma anche di aver suscitato la curiosità di leggere questo particolarissimo autore!! Bene così! Non manca molto, segnalerò l'uscita a dovere!
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