sabato 26 luglio 2014

Linda Addison - How to Recognize a Demon has Become your Friend (seconda parte)





Ho scelto di tradurre il racconto breve Live and let live perché mi è piaciuto moltissimo l’inizio, letto da Lucia Gadolini nel trailer di presentazione. Lucia ha reso benissimo il tono del racconto. Sembra una storia semplice (oddio mi viene in mente Sciascia…), ma in realtà più la rileggo e più mi convinco del suo profondo messaggio. L’ho tradotta per voi.

Vivi e lascia vivere

Tutti conoscevano quelle gemelline venute su da sole perché la madre era un po' matta e loro, in effetti, non erano come tutti gli altri. E così alla fine la gente del quartiere non fu affatto sorpresa quando gli alieni atterrarono sul tetto della loro casa.

Non erano come le altre coppie di gemelli. Io non le ho mai viste insieme da vicino, ma solo stando a uno o a due isolati di distanza. Appena mi avvicinavo, ce n’era una sola, come se l’altra avesse fatto un passo indietro e fosse diventata un’ombra.
In giro ci si chiedeva se fossero davvero gemelle, ma poi le si vedeva camminare una alla volta, vestite in maniera diversa. Quando erano vicine, non potevo fare a meno di percepire un profumo di lavanda che riempiva l’aria. Rimaneva anche quando se n’erano andate. Mi sentivo così rilassato che avevo voglia di andare a dormire. Aveva lo stesso effetto su molte altre persone.
Tra i più vecchi circolavano voci che fossero streghe o demoni. Non ho mai pensato che quelle ragazze fossero cattive; per quanto ne so, non c’è nulla che abbiano fatto per ferire gli altri, c’era solo quell’innaturale effetto rasserenante quando si trovavano nelle vicinanze.
Ad ogni modo, nessuno poteva controllare le dicerie e la gente del quartiere amava parlare di loro. Le gemelle invece non parlavano molto. Eppure, mi sorridevano sempre, avevano un sorriso bellissimo, e denti perfettamente bianchi. A dire il vero, ora che ci penso, per quanto mi ricordi non abbiamo mai parlato di nulla d’importante. Forse solo di com’è il tempo, come sta la mamma, cose di questo tipo insomma.
Nessuno le ha mai viste andare a scuola. Immagino che fossero istruite a casa perché erano educate e intelligenti. La spesa veniva consegnata ogni lunedì. Vedevamo solo la mamma sbirciare dalle tende della casa di tanto in tanto. Le cose non erano diverse neanche prima che i genitori della madre morissero. Ora che mi ricordo, non ho mai visto nessuno andare in quella casa dopo la loro morte, quindi il mistero inizia già da come quella ragazza sia rimasta incinta.
So che voi giornalisti non riuscite a credere che un intero quartiere non vada in fibrillazione per queste cose, ma noi di solito viviamo e lasciamo vivere. Certo, ora che l’astronave è sul loro tetto, tutti si fanno delle domande. Il governo ha transennato l’intero quartiere e l’ha circondato con ogni sorta di armi. Gli scienziati stanno cercando di capire cosa accade in quella casa, ma non possono perché credo ci sia un qualche campo di forza intorno all’abitazione e alla nave spaziale. E’ il trambusto più grande che abbia mai visto di persona.
L’unico motivo per cui sono qui a parlare con voi è che hanno analizzato il mio DNA per provare che fossi umano. Credo che qualsiasi alieno sveglio abbastanza capisca per prima cosa come arrivare sulla Terra, e poi come falsificare delle analisi, ma si sa che lì al governo piace pensare di essere i più svegli.
Non so dirvi se quelle ragazze siano umane o no. Tutto quello che so è che non hanno mai fatto del male a nessuno. Forse vengono da un altro pianeta o forse solo il loro papà, e loro volevano solo vedere come facciamo le cose qui sulla Terra. Non riesco a capire di cosa si debba aver paura.
Ma a voi giornalisti piace dare notizie che provocano agitazione e paura. E il governo non è poi tanto diverso. Forse se tutti le lasciassimo in pace, loro uscirebbero dalla casa e verrebbero a parlarci.
Bene, è tutto quello che avevo da dire. Vado fuori città a trovare dei parenti. Sembrate piuttosto assonnati. Forse tutta questa agitazione vi ha fatto stancare. Perché non chiudete gli occhi e vi fate un sonnellino? Vi sentirete molto meglio quando vi sveglierete.

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