666 caratteri. Le Diaboliche Recensioni
S.P. Miskowski, Strange is the Night, Journalstone, 2017, pp. 249
Le tredici storie qui raccolte colpiscono ognuna in modo diverso: catturano l’immaginazione del lettore dalla prima all’ultima parola, coinvolgendolo in un’ambientazione realistica e curata senza il ricorso a lunghe descrizioni; coinvolgono con i loro personaggi diversi eppure in qualche modo simili, figure umane che provano un senso di frustrazione, d’inadeguatezza, di solitudine, spaventose e spaventate, che agiscono e subiscono muovendosi in una realtà specchio fedele dell’America di oggi. Con tocco leggero, S.P. Miskowski coniuga ironia, empatia e cinismo, affondando nella psicologia dei sui personaggi e mostrandoci come la normalità della vita quotidiana venga silenziosamente fagocitata da un orrore dai diversi volti da cui non può esservi fuga né redenzione.
The thirteen stories here collected strike each one differently: they capture the reader’s imagination from the first to the last word, involving him in a realistic and well-finished setting without resorting to long descriptions; they also involve the reader with their characters which are different and yet somehow alike. These are human figures who feel a sense of frustration, unsuitableness or solitude, frightful or frightened, who act and suffer in a reality that is a true reflection of today’s America. With a light touch, S.P. Miskowski combines irony, empathy and cynicism, going deep into her characters’ psychology and showing to us how the normality of daily life is little by little phagocyted by a horror with different faces from where there can be no way out nor redemption.
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